fonte: C. Naranjo, 1991, op. cit
Dott.ssa Elisabetta Leon
Psicologo
-“Diventa ciò che sei” F. Nietsche
Sono uno psicologo, psicoterapeuta in formazione, terapeuta E.M.D.R. Livello II. Accompagno in percorsi di sostegno psicologico e psicoterapia, finalizzati allo sviluppo delle competenze esistenziali e alla presa in carico precoce del disagio psichico. Sono specializzata in psico-traumatologia.
Seguo il modello di intervento della Terapia della Gestalt, a orientamento fenomenologico-transpersonale, avvalendomi di tecniche a mediazione corporeo-espressiva.
Collaboro con: Cattedra di Psichiatria, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi Milano Bicocca, IRCCS San Gerardo dei Tintori Monza, ASFRA Fondazione Adele Bonolis, Cooperativa Castello, Nursind Monza, A.S.V.A.P. Monza, occupandomi di interventi di presa in carico precoce del disagio psichico e di psico-traumatologia
Partecipo all’impegno di Fondazione Varenna per la lotta contro lo stigma, il sostegno a familiari e persone con disagio psichico, la prevenzione del suicidio e degli atti autolesivi in adolescenza e giovane età adulta, come membro del Consiglio Direttivo.
Nel mio percorso formativo: Certificazione Terapeuta E.M.D.R. Livello II, Scuola di Psicoterapia CGV Gestalt Viva Claudio Naranjo (in corso); Programma SAT sulla Psicologia degli Enneatipi; Diploma in Counseling ad orientamento gestaltico (CSTG -Centro Studi Terapia della Gestalt Milano), Attestato Counseling Trauma Survivor presso Victorian Foundation for Survivors of Torture (Brunswick, Vic, Australia), Laurea in Psicologia e laurea in Lettere Moderne, formazione sul Metodo Strasberg e altre tecniche teatrali.
La Terapia della Gestalt
“Bene e male sono risposte dell’organismo”
(F. S. Perls)
La Terapia della Gestalt, fondata da F. S. Perls e collaboratori (L. Perls, R. F. Hafferline e P. Goodman) nel XX secolo, si inscrive nell’alveo delle terapie umanistico-esistenziali a orientamento fenomenologico.
Si fonda sulla fiducia nell’autoregolazione organismica, cioè sulla capacità innata di ogni organismo sano di percepire i propri bisogni, mobilizzare e orientare le risorse, arrivare alla soddisfazione degli stessi e all’appagamento che ne deriva, per poi tornare in uno stato di quiete indifferenziata, cioè di ritiro, che prelude all’emersione dallo “sfondo” in “figura” (primo piano) di un nuovo bisogno. La nevrosi, la patologia, la sofferenza esistenziale, secondo tale modello, nascono da “blocchi” al naturale fluire del processo di autoregolazione organismica, dovuti a coazione a ripetere di schemi comportamentali cristallizzati (sostenuti da fissazioni emotive e cognitive), spesso di origine evolutiva. Tali blocchi si manifestano come perturbazioni dell’equilibrio al confine di contatto fra il sé (IO) e l’ambiente (TU). Da ciò deriva l’importanza, in Terapia della Gestalt, della dimensione maieutica, esperienziale e creativa dell’incontro terapeutico, come occasione di:
– consapevolezza (sensoriale, emotiva e cognitiva), momento per momento, al confine di contatto di sé con l’altro, di “come” si presentano i blocchi e interruzioni alla naturale capacità di autoregolazione organismica; ovvero di recupero della capacità di sperimentare
– responsabilità, cioè capacità di riconoscere le proprie risorse e sperimentare nuove soluzioni come protagonisti delle proprie scelte esistenziali
In particolare nell’approccio della “Gestalt Viva”, sviluppato da C. Naranjo, psichiatra e psicoterapeuta cileno, (già docente presso l’università di Berkley e fondatore del Movimento SAT, per lo sviluppo del potenziale umano), il lavoro di ricerca è focalizzato sull’apertura alla libertà e sul recupero dell’equilibrio trinitario tra azione, emozione e pensiero (corpo, parola e mente) nella sua valenza trasformativa, a livello individuale e sociale. Il percorso psicologico e di sostegno alla crescita personale che ne consegue, promuove lo sviluppo di un’attitudine esistenziale alla trans-personalità, dimensione in cui ogni scambio esistenziale avviene e si significa: cioè il recupero di attitudini all’autenticità, alla benevolenza, alla compassione, alla gioia compartecipe, all’equanimità e la pratica del non-attaccamento, come parti dell’inclinazione amorevole e gioiosa dell’essere-nel-mondo, rispetto a quella di dolore esistenziale e frammentazione, generata dalla nevrosi dell’essere-del-mondo.
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Area Prevenzione.
Benessere psicologico e realizzazione di sé
“Il tetto si è bruciato. Ora posso vedere la luna”
(Mashaide)
La psicologia svolge un’importante funzione nel quotidiano: permette di apprendere stili emotivi, cognitivi e di comportamento funzionali a renderci più consapevoli e responsabili nelle scelte, più flessibili nell’attuarle e maggiormente empatici nella relazione con gli altri.
Intraprendendo un percorso psicologico è possibile avviare un processo di cambiamento personale, orientato ad accrescere le proprie competenze esistenziali, rispetto alle seguenti aree (C. Ryff):
- Accettazione globale di sé (sia in termini di “punti di forza”, che di “punti di debolezza”)
- Autonomia (capacità di autodeterminare e autoregolare le proprie scelte)
- Scopo nella vita (prospettiva esistenziale)
- Padronanza ambientale (capacità di intervenire sull’ambiente rendendolo più in sintonia con se’)
- Relazioni positive (capacità di stringere e mantenere relazioni basate su fiducia, amore ed empatia)
- Crescita personale (capacità di sviluppare continuamente il proprio potenziale umano)
così da raggiungere un maggior livello di realizzazione di sé e di benessere soggettivamente percepito.
Lo psicologo affianca maieuticamente il paziente favorendo il potenziamento di:
- autostima e autoefficacia
- assertività
- competenze di regolazione emotiva e degli impulsi
- competenze sociali e di comunicazione
Area clinica
Identità oltre la frammentazione
“Ciò che noi chiamiamo “normale” è prodotto di repressione, negazione, scissione, proiezione, introiezione e altre forme di azione distruttiva sull’esperienza” (R. Laing)
Il disagio psichico rappresenta un grave fattore di sofferenza, ritiro e disabilità, ancora legato a discriminazione e stigma, sia a livello inter-individuale che intra-psichico. Consultare lo psicologo permette un tempestivo riconoscimento e presa in carico della propria sofferenza psichica, prevenendo aggravamenti o cronicizzazioni della stessa e il rischio di una completa identificazione di sé con la propria sofferenza mentale.
—La presa in carico clinica e psicoterapica favorisce:
- il contenimento e/o il miglioramento della sintomatologia, (facilitando il lavoro in rete con altre figure professionali eventualmente coinvolte nel processo terapeutico come psichiatra, educatore, assistente sociale, etc.)
- la ristrutturazione di tratti di personalità fissi o disfunzionali, grazie all’elaborazione di blocchi evolutivi o esperienze traumatiche precoci
- la rimobilizzazione delle risorse personali integre
- il rinforzo delle aree di funzionamento deficitarie che generano sofferenza individuale o relazionale
- l’integrazione del proprio disagio psichico all’interno di una rappresentazione più ampia di se’, così da allargare il proprio orizzonte esistenziale, oltre la malattia
Attraverso interventi di:
- diagnosi
- sostegno e psicoeducazione
- abilitazione
- riabilitazione
- psicoterapia
Area formazione
“l’autoconsapevolezza e l’autoconoscenza […] sembrano provviste di una certa contagiosità. È uno dei fattori operanti nei gruppi terapeutici […] Lo stesso dicasi dello sviluppo di un sano amore di sé, senza il quale la compassione diventa ipocrisia”
(C. Naranjo)
Gruppi esperienziali di potenziamento delle competenze di comunicazione
(per professionisti della relazione d’aiuto)
Molti professionisti, che operano nell’ambito della relazione d’aiuto (quali ad esempio, docenti, infermieri, educatori professionali, assistenti sociali, avvocati etc), si trovano, nello svolgimento quotidiano delle proprie mansioni, ad affrontare situazioni complesse, in termini relazionali ed emotivi.
Potenziare e consolidare competenze nell’area della comunicazione, quali gestione dei conflitti, ascolto empatico, congruenza espressiva etc., attraverso il lavoro personale in setting di gruppo, aiuta a salvaguardare il proprio benessere psicologico, prevenendo l’accumulo di distress e a rendere più efficaci i propri interventi con i soggetti a cui sono orientate le prestazioni professionali.
Sono attivi, in ambito di potenziamento delle competenze di comunicazione, per le professioni della relazione d’aiuto, i seguenti gruppi di lavoro:
- la relazione di comunicazione col gruppo classe e con i genitori (per docenti)
- la relazione di comunicazione con il paziente e i familiari (per operatori sanitari ed educatori)
- la relazione di comunicazione con il cliente (per professionisti dell’area legale)
Per informazioni su questa attività scrivere a: info@elisabettaleon.it
Servizi e Contatti
“Quando non si fa nulla in presenza dell’altro, può accadere tramite lo sguardo, qualcosa di cui non eravamo alla ricerca”
(C. Naranjo)
Si effettuano:
- Area prevenzione: Percorsi di sostegno psicologico al benessere e alla realizzazione di sé
- Area clinica: Percorsi diagnostici, abilitativi e riabilitativi
- Area formazione: Percorsi di potenziamento competenze di comunicazione e tutela del benessere psicologico in ambito professionale
Gli interventi si svolgono sia in setting individuale che di gruppo
Contatti:
Gestalt Experience – Dott.ssa Elisabetta Leon
Psicologo (Iscrizione Ordine Psicologi Lombardia n. 23599)
Via Porta Lodi 12 – 20900 Monza
Per maggiori informazioni o per fissare un colloquio:
Email: info@elisabettaleon.it
Tel. +39.345.1827001
Calendario